In realtà, non si tratta di una vera e propria pensione. Infatti, lo Stato con questa misura permette alle lavoratrici con figli di smettere di lavorare. Di conseguenza l’INPS pagherà un assegno fino a quando non arriva all’età della pensione. L’APE rosa è una misura di anticipo della pensione destinata solo alle lavoratrici che hanno figli. Se non si hanno figli si può richiedere l’APE sociale. Non è necessario che i figli abitano con la madre. Infatti, la misura si può ottenere semplicemente per il fatto di essere madre. In pratica, si dà la possibilità alle lavoratrici con figli di anticipare la pensione, ovvero di lasciare il posto di lavoro in anticipo. In cambio ricevono un assegno che le accompagnerà fino al momento della pensione. Di fatto si tratta di uno sconto sui contributi pari a:
- un anno, se le lavoratrici hanno un figlio;
- due anni, se le lavoratrici hanno due o più figli.
I contributi devono essere stati versati all’INPS, consentendo di fatto di anticipare di uno o due anni il momento di andare in pensione. Infatti, APE significa anticipo pensionistico. Inoltre, l’APE rosa dipende dall’anzianità anagrafica e contributiva in cui si trova la lavoratrice nel momento in cui richiede l’anticipo pensionistico. Per esempio, le donne disoccupate e che da almeno 3 mesi non percepiscono la NASPI devono avere un’età anagrafica di 63 anni e 29 o 28 anni di contributi. Le lavoratrici disabili con invalidità riconosciuta del 74% oppure che si occupano di un familiare con legge 104 devono avere sempre 63 anni ma glia anni di contributi sono 30. Infine, le lavoratrici con figli che hanno svolto lavori gravosi possono chiedere l’APE rosa sempre a 63 anni di età ma con 34 o 35 anni di contributi. Per richiedere l’APE rosa è necessario inviare una domanda in modalità online tramite il sito INPS, il call center INPS oppure patronati o CAF. Infine, l’importo dell’assegno dipende dalla pensione che la lavoratrice riceverà al momento della pensione. L’importo è formato dall’anzianità con il sistema retributivo contributivo o misto. Comunque sia l’importo non potrà mai superare i 1.500 euro lordi mensili. Verrà erogato fino a quando non si raggiungono i requisiti per andare in pensione.
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