I redditi da pensione, come quelli da lavoro dipendente e autonomo, sono tassati. L’IRPEF, infatti, si applica anche sull’assegno mensile previdenziale che viene, quindi, tagliato dalle tasse. Proprio per questo motivo moltissimi pensionati italiani hanno deciso di spostare all’estero la propria residenza. Ci sono Paesi, infatti, che offrono una tassazione minore o addirittura nulla a chi sposta la propria residenza. È il caso del Portogallo, ad esempio, che per accaparrarsi i pensionati europei offre una tassazione agevolata. E molti nostri connazionali per sfuggire all’oppressione fiscale dell’Italia, negli anni hanno deciso di trasferirsi all’estero.
Il Governo italiano per cercare di riportare i pensionati fuggiti all’estero sul suolo natio ha varato una serie di norme per detassare la pensione. Il decreto Sostegni ter, ad esempio, prevede una tassazione agevolata al 7% sulla pensione per chi trasferisce la propria residenza. Non ovunque, sia chiaro, ma solo in alcune Regioni con meno densità abitativa.
La norma riguarda solo chi sposta la propria residenza dall’estero. Ne possono, quindi, beneficiare i pensionati italiani che hanno spostato le propria residenza all’estero. Ma anche i pensionati esteri. Le Regioni interessate dalla riduzione della tassazione sono Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna, Calabria, Abruzzo, Molise e Puglia.
Pensione più alta di 3.200 euro l’anno per questi pensionati che spostano la propria residenza in una di queste Regioni La pensione, normalmente, è tassata per redditi superiori agli 8.000 euro con una aliquota IRPEF minima che parte dal 23%. E aumenta all’aumentare del reddito. Per chi fruisce dell’agevolazione, invece, sarà applicata un’imposta sostitutiva fissa al 7% per i primi 10 anni. Chi ha una pensione di 20.000 euro, ad esempio, invece di vedersi applicare una tassazione del 23% (4.600 euro l’anno), avrà l’imposta sostitutiva al 7%. Pagando, quindi, solo 1.400 euro di tasse con un risparmio di 3.200 euro l’anno. Ma è da sottolineare che la detassazione in oggetto sarà riconosciuta solo a coloro che trasferiscono, dall’estero, la propria residenza in una delle regioni sopra elencate. Ma non ovunque. È necessario, infatti, trasferirsi in un Comune con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti. L’aliquota sostitutiva al 7%, quindi, sarà riconosciuta a chi entra in Italia dall’estero e:
- trasferisce la propria residenza in un Comune poco abitato (popolazione inferiore ai 20.000 abitanti);
- in una delle Regioni individuate dal decreto stesso (dell’elenco sopra riportato).
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